Nel nostro territorio accadono eventi singolari. Capita che gli organizzatori debbano sudare le sette camicie per ottenere tutti i permessi necessari alla realizzazione della Festa Rossa di Lari, capita che gli stessi diano all’affissione pubblica i manifesti pagando centinaia di euro.
Ma può succedere che qualcuno attacchi un manifesto fuori dagli spazi consentiti e un solerte agente della Polizia Municipale verbalizzi l’infrazione decretando il pagamento di una multa di 400 e passa euro. Difficile dimostrare che non sono stati gli organizzatori, perché se avessero voluto attaccare manifesti fuori dagli spazi non avrebbero pagato la tassa dell’affissione e difficile far comprendere al Comune di Orciano che la semplice affissione di un manifestino non è sanzionabile con una multa di centinaia di euro.
Tanta abnegazione nell’applicare le regole è degna della massima stima in tempi di crisi per la Pubblica Amministrazione ma non vorremmo che rappresentasse un’eccezione, un trattamento particolare riservato dall’Amministrazione di centro destra verso i comunisti, una sorta di crociata anticomunista che un giorno sì e l’altro pure leggiamo sulla stampa del Cavaliere e non solo.
Nel ridente Comune di Orciano poi, capita di leggere la pubblicità della XV gita a Predappio; un manifestino affisso con lo scotch alla bacheca di un partito di destra con tanto di programma e di numero telefonico di riferimento.
La gita nella terra del Duce non ha solo il sapore di un ritrovo nostalgico, visto che tra busti, gagliardetti, saluti romani e rievocazioni del ventennio, si consumano vari reati e vilipendi alla Costituzione.
I Comunisti gradirebbero sapere cosa pensa l’illustre Sindaco di Orciano delle 15 gite a Predappio organizzate nel suo Comune, certi che qualunque risposta non servirà a nascondere una vergogna che, come cittadini, proviamo di fronte alla esaltazione del fascismo!