Con il Pranzo Rosso e e’ partito il tesseramento arci 2021/2022 dell’associazione La Rossa. E’ possibile fare la nostra tessera rivolgendosi ai nostri contatti, qui sul nostro sito alla pagina di TESSERAMENTO e partecipando alle nostre future iniziative, alcune delle quali ci auguriamo siano possibili ancora allo spazio Pertini che speriamo possa continuare a rimanere a disposizione di tutte le associazioni e le persone.Sul nostro sito e’ possibile anche acquistare le nostre magliette e i nostri gadgets per sostenerci, oltre naturalmente a trovare notizie e informazioni.
Dopo il successo della diretta del pranzo rosso, continua la nostra collaborazione con OttolinaTv, il progetto di web tv indipendente e militante nato a Pisa pochi mesi fa e guidato dal giornalista di Report Giuliano Marrucci Invitiamo quindi tutti e tutte a seguire le puntate della bolla, in onda tutte le domeniche dalle 9.00 sulle pagine facebook ottolina tv, festa Rossa Lari e sul canale Twitch ottolina tv.Questa la presentazione della prossima puntata della bolla in onda domenica 14/11, il promo video con informazioni più dettagliate si puo’ trovare sulle pagine sopra citate:
Mai come in questa fase di totale assenza di riferimenti politici strutturati sarebbe necessario riuscire per lo meno a rilanciare una battaglia culturale che ci vede ogni giorno di più in modo inequivocabile dalla parte della ragione, contro il governo dei banchieri e il finto sovranismo degli utili idioti
OttolinaTV vuole mettersi a disposizione di questo processo. E noi non possiamo che sostenerla.
Ecco la presentazione della prossima diretta
10 MOTIVI PER IGNORARE I GIORNALISTI
Pochi giorni fa su La7 è andato di nuovo in scena un classico vecchio copione: una giornalista già nota alle cronache per passare le vacanze sullo yacht di Carlo De Benedetti che, insieme a un altro giornalista che per De Benedetti ha lavorato una vita, intervistava indovinate chi? De Benedetti. Tema dell’intervista: DE BENEDETTI
E’ un quadro rappresentativo di cosa sia diventato il giornalismo italiano: la prossima evoluzione sarà chiudere gli studi televisivi e trasmettere direttamente dalle lussureggianti dimore di quei 5 o 6 multimiliardari maschi bianchi un po’ attempati che controllano l’informazione italiana, con i giornalisti che tra un elogio e l’altro gli puliscono il bagno e gli spolverano qualche mobile
ma nonostante il servilismo all’italiana ci metta sempre del suo, il problema di sicuro non è solo nostro
è il destino inesorabile che tocca all’informazione in regime di libero mercato: in un mondo dove tutto è merce e tutti siamo semplici consumatori, l’informazione non fa certo eccezionee cosa succede alle merci è cosa nota: si chiama concentrazione come per la birra: mille marchi diversi, ma stesso identico contenuto, e giusto una manciata di produttori. che in Italia sono sostanzialmente 3, il più grande dei quali controlla da solo oltre 350 marchi per una quota di mercato che supera il 30%
anche nei media negli ultimi anni il processo di concentrazione ha subito un’accelerazione spaventosa: se nel 2012 c’erano state operazioni di fusione ed acquisizione per meno di 60 miliardi, nei primi 4 mesi del 2021 sono già stati abbondantemente superati gli 80 miliardi
e così in Italia si è arrivati al dominio dei 4 cavalieri dell’apocalisse: 4 gruppi che si spartiscono poco meno del 70% del mercato della carta stampata. e che sono sostanzialmente indistinguibili tra loro. in particolare quando si tratta di parlare delle classi sociali che non hanno il privilegio di accedere ai loro salotti
è il caso della lotta senza quartiere che da mesi i giornali italiani portano avanti all’unisono contro i furbetti del reddito di cittadinanza: decine di titoli quotidiani per un danno totale stimato di meno di 100 milioni di euro. meno di un decimo di quanto risulta si siano ciulate l’80% delle aziende ispezionate nel solo 2019
il problema è che per chi sulle principali testate si occupa del magico regno del sussidistan, gli abitanti meno abbienti delle nostre periferie sono soggetti esotici al pari degli aborigeni australiani. li hanno visti in foto in qualche reportage su vanity fair, ma non ne hanno mai conosciuto manco uno da vicino. e quindi pensano che vivano tutti in appartamenti da 1 milione di euro, come ha candidamente dichiarato durante un’altra intervista, sempre su La7, Marcello Sorgi
l’altro punto è che se l’informazione è una merce come tutte le altre, pur di venderla bisogna essere disposti a tutto. anche a raccattare colossali figure di merda. Come Andrea Scanzi, che a fine marzo 2020 pubblicava un video dove perculava violentemente le persone terrorizzate dall’arrivo del Covid, dicendo che si trattava di una banale influenza, e appena tre mesi dopo usciva con un libro dal titolo “i cazzari del virus” dove percula chi come lui aveva sottovalutato il virus. Tranne lui, ovviamente. E il bello è che la gente gliel’ha pure comprato. A decine di migliaia
perchè il giochino è diventato quello lì: dei temi seri ne parlano i giornalisti in livrea con la puzza sotto al naso, e per il resto è corsa a chi la spara più grossa per accaparrarsi qualche like. tanto nessuno si fida più dei media: secondo uno studio pubblicato nel 2019 da Eldeman, soltanto il 40% degli italiani si fida dei giornali. In Cina, che nella classifica sulla libertà di stampa è terzultima, siamo al 70%: non diranno le cose che non piacciono al partito, ma almeno evitano di ivnentarsi ogni giorno una puttanata diversa
ecco perchè è arrivato il momento che la nostra Bolla si dichiari senza tanti sotterfugi esplicitamente CONTRO IL GIORNALISMOperchè, come diceva Gramsci: “Io non sono mai stato un giornalista professionista, che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire, perché la menzogna entra nella qualifica professionale”
per capire come sottrarci alle logiche del circo mediatico e tornare a fare un’informazione utile alla gente comune, OttolinaTv ha organizzato per la puntata de #labolla di questa domenica un incontro con Left il manifesto Jacobin Italia Marx21.it La Città Futura L’AntiDiplomatico La Voce delle Lotte Radio Popolare Gemini – Network Radio Indipendenti