“LA SOVRANITÀ APPARTIENE AL POPOLO”: VOTA NO!
La scadenza si avvicina, domenica 4 dicembre 2016 si terrà il Referendum sulla “riforma” della Costituzione. Una riforma voluta dalla FINANZA (JP Morgan), dagli Stati Uniti, dall’Europa, dalle banche e dai MERCATI. I grandi strateghi dell’economia mondiale, gli stessi che hanno aggravato la crisi con le loro politiche di tagli, privatizzazioni ed austerity, stanno facendo un tifo sfrenato per il Sì, semplicemente perché coincide con i loro interessi.
Il PD di Renzi e gli alleati di governo Alfano e Verdini, non sono altro che esecutori di un ordine preciso: sbarazzarsi di una Costituzione che garantisce il controllo democratico dei rappresentanti eletti dal popolo sull’operato del governo, ricostituire un nuovo centralismo rafforzando il potere dell’esecutivo, diminuire la forza della rappresentanza e la partecipazione politica. Non è un’idea nuova, in quanto la Costituzione ha subito molti attacchi in questi decenni, guarda caso tutti rivolti a diminuirne i contenuti democratici favorendo involuzioni e derive autoritarie semplicemente perché “troppo democratica”.
Renzi sa di giocarsi molto. Ma con un paese in crisi, con un’intera generazione di giovani tagliata fuori da ogni prospettiva di lavoro e progetto di vita autonomo, invece di governare, viaggia in lungo ed in largo con l’aereo di Stato, passa di comizio in comizio, in ogni angolo del paese e in tutti i salotti televisivi di qualsiasi genere, dove il predominio del fronte del Sì è quasi imbarazzante.
Ci raccontano che così renderanno più rapide le leggi, soprattutto quelle che a lor signori premono come è stato, con inconsueta rapidità, nel caso del jobs act, dei voucher della precarizzazione del lavoro, nell’ eliminazione dell’Art. 18 e l’introduzione della libertà di licenziamento senza giusta causa, di tagli alle pensioni, di salva banche, immunità, privatizzazione dell’acqua, della buona scuola che dà finanziamenti alla scuola privata, dei tagli alla Sanità pubblica e spinta verso la privatizzazione dei servizi, ecc.
E allora perché modificano la Costituzione? Perché per mantenere questa accozzaglia non casuale di leggi rivolte alla negazione dei diritti sociali delle persone bisogna in primo luogo modificare la Costituzione che quei diritti sanciva, smontando pezzo dopo pezzo il sistema che potrebbe consentire al popolo di riprendersi la propria sovranità tornando a scegliere i propri rappresentanti nel Parlamento e garantirsi così i diritti fondamentali.
Quella che vogliono non è maggiore efficienza, ma rendere muta ogni possibile voce critica, per l’oggi e per il futuro. Utilizzano lo specchietto per le allodole della riduzione dei costi della politica, anche se mai hanno votato contro alla riduzione delle loro indennità di carica.
Questo è il loro balzo nel futuro, il loro ammodernamento del paese: un Senato di nominati dai partiti e con l’immunità parlamentare, una soglia di firme triplicata per le leggi di iniziativa popolare, un accentramento a Roma dei poteri ed un indebolimento delle autonomie locali. Una forma di democrazia “scarnificata”, per citare il Prof. Rodotà, dove grazie alla loro legge elettorale “Italicum”, è sufficiente una minoranza di voti per prendersi tutto: Presidenza del Consiglio e Governo, Presidenza della Repubblica e Corte Costituzionale.
Come Associazione La Rossa Lari ci siamo spesi in questi mesi con molteplici iniziative organizzate anche insieme al Coordinamento Democrazia Costituzionale – Valdera. Abbiamo portato a parlare degli effetti di questa “DEFORMA” costituzionale personalità illustri come Lidia Menapace, il Prof. Massimo Villone, Giorgio Cremaschi, il Prof. Sergio Cesaratto e Luciana Castellina. Il quadro che è stato tratteggiato, non lascia dubbi: il pericolo è grande e questo tentativo finale di stravolgere e depotenziare la Costituzione della Repubblica, nata dalla Resistenza va bloccato adesso.
LA COSTITUZIONE VA APPLICATA, NON CAMBIATA!
#IOVOTONO
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