PRIMO MAGGIO 2017: IL DIBATTITO
Teatro Comunale Ore 14:30
Storie di ordinaria discriminazione nel mondo del lavoro globale
Dare voce a donne, migranti, giovani, delegati sindacali per costruire vertenze e collegare le lotte
Parlare di discriminazioni significa fare riferimento a comportamenti volti a distinguere o a fare differenze fra più cose, situazioni o persone. Se ne caliamo il significato nel mondo del lavoro esse assumono peculiare importanza e gravità, poiché intaccano le situazioni soggettive garantite riconducibili ai diritti della persona. Diritti che, in ossequio ai principi generali del nostro ordinamento e alle lotte e conseguenti conquiste dei decenni passati, erano considerati oramai acquisiti e inviolabili.
La realtà che è andata a determinarsi per effetto della situazione economico-sociale post-crisi, conseguenza diretta dei processi di finanziarizzazione e globalizzazione, ha contribuito notevolmente ad accrescere le disuguaglianze economiche e sociali con un impatto proporzionalmente maggiore sui soggetti più vulnerabili. Le misure di austerità hanno prodotto come conseguenze, l’aumento della disoccupazione in particolare giovanile e una maggiore concorrenza sul mercato del lavoro che si è tradotta in uno sfruttamento di genere ed etnico che spesso rischia di rimanere invisibile.
Per questo abbiamo voluto confrontarci su questi temi nel dibattito del nostro Primo Maggio di Lari, andando oltre le consuete forme organizzative sindacali e di base, per dare spazi a forme collettive di sostegno alle vertenze e di organizzazione delle lotte.
Dare voce alle condizioni di sfruttamento lavorativo e anche alla loro grande varietà attraverso i delegati, esprime la scelta di far emergere le situazioni in cui lavoratrici e lavoratori sono vittime, perché divengano coscienza collettiva e come tale utile a superare le difficoltà, le ansie e anche le paure individuali, per sviluppare forme estese di resistenze e conflitti.
Non vogliamo però rinunciare ad un’analisi critica rispetto all’assenza di una condizione politica di governo, nazionale e locale, che non ha saputo o voluto garantire un supporto appropriato a coloro che si trovavano in condizioni di discriminazione o sfruttamento, preferendo schierarsi, per convenienza, dalla parte padronale.
Il nostro intento è quello di far emergere che esiste un mondo fatto da persone impegnate che lottano materialmente a sostegno dei conflitti o che intendono sostenerli attraverso un impegno di ricerca, contribuendo a determinare le condizioni per una nuova egemonia culturale mettendo al centro i diritti sociali e del lavoro.
Saranno insieme a noi Francesco Tirro (Camera Popolare del Lavoro di Napoli), Roberta Strazza (Delegata sindacale Publiambiente), Federico Oliveri (Ricercatore presso il Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace dell’Università di Pisa), Marzia De Luca (CortocircuitO, lavoratrice call center), Said Talbi (RSU dipendenti AVR Spa; Portavoce Ass.ne Unità Migranti in Italia); parteciperanno inoltre Delegati sindacali della Coca-Cola HBC Italia, Nogara (VR), le donne dell’assemblea in lotta della “Mala Servanen Jin Occupata – Casa delle Donne che combattono” di Pisa ed i lavoratori delle acciaierie Aferpi (ex-Lucchini) di Piombino, facenti parte del “Coordinamento Art. 1 Camping C.I.G.”; coordinerà il dibattito Lorenzo Alba (Clash City Workers Firenze).