Il 25 Aprile 2020 era stata organizzata dal Sindacato SGB e da altr* compagn* larigiani una staffetta per portare un fiore al cippo che ricorda i 17 caduti della strage di Aiale.
Nel totale rispetto delle norme sulla sicurezza sanitaria, muniti di mascherina e guanti e distanziati di 40 minuti l’uno dall’altro, più di venti compagni, dalle 8:00 di mattina fino a sera hanno coscienziosamente deciso di non far passare il 25 Aprile senza portare un omaggio ai martiri di Aiale, frazione a circa 1 km da Lari dove nel luglio 1944 i nazifascisti in ritirata compirono un vero e proprio massacro, che lasciò sul campo 17 persone per lo più donne, anziani e bambini.
Come detto, nessun assembramento e nessun pericolo di contagio, ma semplicemente la determinazione disciplinata a voler festeggiare il giorno della Liberazione, ricordando le vittime di un episodio tragico avvenuto nel nostro territorio.
Malgrado questo i Carabinieri della Stazione di Casciana Terme hanno prima preso i nominativi di alcuni partecipanti alla staffetta e poi a questi, solo dopo alcuni giorni, sono state formalmente notificate e comminate delle sanzioni di circa € 400 a testa.
Vogliamo esprimere la nostra totale solidarietà a queste compagne e compagni, mettendo in evidenza i due pesi e due misure ormai vigenti in Italia: da una parte si colpevolizzano le singole persone facendole sentire responsabili della diffusione del virus, ma dall’altra non si è mai voluto vedere qual è la causa principale della sua esplosione, visto che nel triangolo produttivo del nord Italia (Milano-Bergamo-Brescia), le fabbriche, anche di armi, non hanno mai smesso di produrre e gli operai sono stati tenuti a stretto contatto, facendo diffondere l’epidemia.
È una questione politica? Certo, perché rappresentare i cittadini come irresponsabili fa il gioco della classe politica quando questa vuole rifiutare le proprie, di responsabilità.
Se di qui a qualche settimana – come purtroppo non è improbabile – ci ritroveremo di fronte a una seconda ondata di contagi, i governanti saranno pronti a dirci che la colpa è nostra, dei runners, di chi fa una passeggiata in campagna o di chi ha portato un fiore ai caduti di Aiale distanziato di 40 minuti da chi lo precedeva. Ma noi sappiamo bene che nei luoghi di lavoro, a verificare il rispetto delle norme di sicurezza e di distanziamento sociale, le Forze di Polizia preposte ai controlli non vengono mandate con altrettanto zelo.
Associazione “La Rossa” di Lari (PI)
Circolo ARCI di Lari (PI)